Negli ultimi anni a Roma si è riscoperta la canzone romana, molti sono i progetti musicali che lavorano su questa forma di recupero delle nostre radici.
In realtà la canzone romanesca non ha mai smesso di esistere; la storia ci racconta che la canzone romana e più precisamente la canzona a stornello risale al XIII secolo, più precisamente tra il 1250 ed il 1300.
I primi stornelli altro non sono che parole e filastrocche improvvisate, erano per lo più motivetti campagnoli o storie dei “borghi” romani che nel corso degli anni subirono diverse evoluzioni, fino a diventare veri e propri racconti che verranno poi tramandati da generazione in generazione.
Il primo a recuperare la canzone a stornello fu Romolo Balzani e fu proprio lui ad incidere per la prima volta su un microsolco a 78 giri una canzone a stornello dal titolo “Stornellata Romana”, era il 1929, ma Romoletto scrisse anche la sempiterna Barcarolo Romano
Romolo Balzani fu il più grande cantore della romanità. All’epoca vinse diverse edizioni del Festival della Canzone Romana di San Giovanni; il festival nasce nel 1891, ci fu una due giorni che si tenne il 23 e il 24 giugno in una osteria romana fuori porta, l’osteria Faccia Fresca.
Da allora tale cultura si è tramandata da padre in figlio, e sempre e solo per via orale, per cui la canzona romana è sempre esistita.
Nell’era moderna tale genere veniva vessato e schernito da pseudo culture elitarie, fornendo una idea becera e quantomeno razzista di tale forma d’arte.
Da qualche anno la canzona popolare romana sta vivendo un nuovo rinascimento, in quanto recuperata da molte band capitoline, che con la loro sensibilità hanno ridato lustro e dignità a tutta una serie di artisti che venivano bollati come musicisti marginali, minori o addirittura da evitare.
I Contro Corente con “Tutte le Notti ‘Nzogno” riportano alla luce canzoni storiche senza aggiungere nulla di “moderno” o “alternativo”, loro cantano come se doveva cantà all’epoca, evitando accuratamente di inserirsi in quel filone modernizzato che tanto va di moda oggi.
Cantano come cantava Alvaro Amici, o Renzo Renzetti, Armandino, Vittorio Alescio e tanti altri; i Contro Corente affondano le radici nella storia senza porsi il problema “della tendenza”, cantano cor core, suonano co li diti pieni de sentimenti e con un fiasco di vino sul palco.
Ascoltando il disco si viene catapultati in un mondo antico ma presente, ottimi strumentisti e con una vocalità impeccabile che rispecchia indiscutibilmente quel mondo troppo spesso dimenticato, e oggi a maggior ragione è essenziale che la nostra storia sia viva in qualunque forma essa venga espressa.
Il trio originale, formatosi 10 anni fa, nel corso degli anni si è allargato inserendo
mandolino, basso e percussioni; ciò ha ampliato le possibilità espressive e creative del
gruppo dando forma attualmente a un sound che si sa muovere tra folk, world e rock. Si
tratta di una rilettura originale che non vuole, tuttavia, tradire lo spirito più autentico e
verace della romanità.
Nel 2012 è uscito il secondo lavoro discografico del gruppo, “ControCorente”, come
produzione indipendente.
Formazione:
Mauro Delle Donne: voce
Roberto Delle Donne: chitarra, voce
Alessandro Severa: fisarmonica
Martino Cappelli: mandolino
Simone Pulvano: percussioni
Maurizio Trequattrini: basso elettrico, mandoloncello