Intervista ad Artù che canta l’inedito di Rino Gaetano

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Artù foto di MassimoDiSoccio

Cantare un inedito di Rino Gaetano già deve essere una di quelle soddisfazioni che valgono una carriera.
Se poi questo inedito è anche incompleto e ti viene chiesto di scrivere le strofe mancanti, voi capite che le pulsazioni salgono.

Se infine a chiedertelo è Anna Gaetano, sorella del cantautore scomparso 37 anni fa, beh, la testa comincia a girare vorticosamente.
A maggior ragione se il titolare di questa bella avventura è il cantautore romano Artù (al secolo Alessio Dari), grandissimo fan di Rino Gaetano da sempre.

Da venerdì 11 maggio è in radio “Ti voglio” (Leave Music/ Sony Music), il nuovo singolo di Artù, che anticipa l’uscita di “Vola Ale!”, terzo lavoro da studio del cantautore, disponibile dal 25 maggio

Abbiamo raggiunto telefonicamente Alessio per farci raccontare dalla sua viva (ed emozionatissima) voce tutta la storia.

Allora Alessio, come è andata?

“In realtà è stato un miracolo. Io sono sempre stato un grande amante della Musica di Rino, tanto che molti mi dicono che canto come lui. Io ho sempre risposto che non basta urlare per cantare come lui, ma che dietro c’è tutta una tecnica e soprattutto una poetica. Nel 2017 sono stato al concerto del primo maggio e lì era presente Anna, che forse ha notato questo mio modo di cantare.
Mi ha subito invitato al Rino Gaetano Day, che si tiene ogni 2 giugno a piazza Sempione, nella sua Montesacro. Ho cantato due pezzi e già ero entusiasta. Ma poi, a luglio, Anna mi ha invitato a casa e mi ha fatto un regalo immenso, chiedendomi se mi andasse di cantare un inedito di Rino… Lì devo aver barcollato! Ma l’emozione più grande è stata quando mi ha spiegato che il pezzo era incompleto e che io (io!) avrei dovuto scrivere le due strofe mancanti…”

E tu come hai reagito?

“Beh, puoi immaginare l’emozione da una parte, ma anche la gran paura dall’altra, con le gambe (per usare un eufemismo…) che mi tremavano per l’impegno che avevo davanti. Poi Anna, senza quasi rendersi conto dell’emozione che stavo vivendo, mi ha anche fatto vedere la stanza di Rino, con i cappelli a cilindro, gli ukulele… un paradiso per me!”

Qual è la prima cosa che hai pensato, dopo esserti ripreso?

“Me lo ricordo perfettamente: tornando a casa, mi son chiesto se non mi fossi preso un impegno troppo grande”

E le strofe come ti son venute?

“Cominciamo col dire che per due o tre giorni sono stato bloccato in casa, ascoltando il demo di Rino e pensando che ogni frase che mi veniva in mente fosse o eccessiva o poco incisiva. Poi, un giorno, mi sono fatto una bella bottiglia di vino ed ho deciso di scrivere le strofe di pancia, più che di testa e tutto è fluito magicamente, quasi con facilità. La trovata è stata questa: invece di provare ad aggiungere le strofe mancanti, ho cercato un botta e risposta con Rino”.

Hai toccato nulla, rispetto al demo originale?

“Assolutamente! Mi sono solo inserito dove Rino cantava ‘Na na na na na…’ al posto delle parole che evidentemente non aveva ancora scritto”.

Poi c’è la collaborazione con Maurizio Nichetti che chiude proprio un cerchio…

“Si, è stato qualcosa di magico anche questo. Nel 1977 Rino voleva fare un cortometraggio con il regista, che si sarebbe dovuto intitolare ‘Ufotaplan’. C’era anche un provino, nel quale Rino canta ‘Un giorno giro un film con Nichetti’. E dopo 40 anni Nichetti gira questo video, mettendo il famoso Ufo… Mi piace pensare che sia stato un miracolo di Rino”.

Il singolo farà parte del tuo terzo lavoro

“Si, sarà nei negozi dal 25 maggio e si initola ‘Vola Ale!’, il secondo con la Sony”

Cosa troviamo nel nuovo disco?

“Per capire cosa ci sarà, ti dico che il disco è nato in un momento storico nel quale, personalmente, ho perso ogni punto di riferimento: religioso, poiltico, sociale… In pratica, mi sono trovato solo ed avevo davanti a me due scelte: o bloccarmi e rimanere immobile, o reagire ed affrontare questo nuovo mondo, correndogli addirittura incontro. Fortunatamente, ho scelto la seconda strada.
Questo disco è quindi una prova di coraggio e per rispondere alla tua domanda, troverete sonorità anni ‘80. Fino a cinque-dieci anni fa, con una scelta del genere, saresti stato ‘vecchio’, sarebbe stata una scelta modaiola ed inflazionata. Ora invece penso sia il momento giusto. Anche perché per un certo tipo di anni ‘80 (da Vasco, a Camerini, a Nada) io vado pazzo, è il mio mondo”.

Cosa vuoi aggiungere Alessio?

“Che tra un po’ partirà il ‘Vola in tour’ e che presto usciranno tutte le date, che potrete trovare sui miei profili Facebook ed Instagram”

Marco Cavalieri