La musica americana ANTI-TRUMP ha scatenato l’inferno al laghetto di villa Ada, la sera del 1 Agosto 2018. I Ministry di Allen Jourgensen non hanno mai avuto paura di esprimere il loro dissenso politico, già contro George H. W. Bush in PSalm69, ora contro Trump, nel loro nuovo album, Amerikkkant. Palesemente antifascisti e antirazzisti, con tutta la loro ira si sono esibiti per il pubblico romano, addirittura ammonendolo in quanto inerme difronte all’attuale condizione politica italiana. Sensazione strana quella di essere ripresi inaspettatamente da un personaggio così discusso come Jourgensen che, tanto bizzarro quanto carismatico, è l’unico elemento rimasto costantemente nei Ministry dai tempi degli esordi. Nonostante sia oramai sessantenne e abbia uno stile di vita decisamente discutibile, Jourgensen, continua ad avere la carica di un carrarmato.
Consolidato, ormai da tempo, il passaggio a sonorità metal-industrial, la nuova formazione dei Ministry sembra aver raggiunto un ottimo equilibrio, sia fra i membri della band, sia tra la potenza del suono e i contenuti apertamente contestatori. Amerikkkant, uscito a marzo di quest’anno per l’etichetta tedesca Nuclear Blast, si presenta più omogeneo, con una maggior prevalenza elettronica e con ritmi a momenti ipnotizzanti.
La performance artistica, è stata una bomba. La scenografia del palco, in linea con la posizione socio-politica della band, è stata caratterizzata dalla presenza di due enormi pupazzi gonfiabili a forma di pollo, etichettati con simboli anti-nazisti e un bel ciuffo dorato sulla testa che ha reso l’associazione al nuovo presidente degli Stati Uniti alquanto semplice. Sul grande schermo di fondo sono state proiettate immagini e filmati di disordini politici, riprese in diretta del pubblico pogante e animazioni grottesche, sempre a tema politico, tra cui un godzillesco Trum sputa-fuoco.
Come è noto, la formazione ha avuto numerose versioni nel tempo e ha visto la partecipazione di diversi musicisti di talento, ma per questo tour 2018, è stato raggiunto il massimo della potenza: Jourgensen era al centro del palco difronte ad un microfono adornato da un teschio umano; alla sua destra la chitarra di Sin Quirin e dalla parte opposta Cesar Soto con la maschera di Guy Fawkes, ora più nota per l’associazione con il gruppo di attivisti di Anomymus; al basso, uno scatenatissimo, Tony Campos, faccia più che familiare ai fan dei Prong, Soulfly e Fear Factory; alle tastiere John Bechdel, Derek Abrams alle batterie e DJ Swamp per la parte elettronica, con i suoi futuristici occhiali luminescenti. Sette tizi armati ciascuno del proprio strumento a sparare mitragliate sonore su un pubblico felicemente su di giri. Brani antichi e nuovi sono stati passati in rassegna e nonostante il grande amore del pubblico per le vecchie tracce, come PSalm69 e Bad Blood, eseguiti in encore, i nuovi Wargasm e ANTIFA, tratti da Amerikkkant, hanno fatto impazzire la folla. Durante ANTIFA bandiere antifasciste sono state sventolate sul palco da collaboratori a comparsa.
Dopo ben quarant’anni di attività, i Ministry hanno ancora tanto da dare, uno spettacolo carico di energia che ha mandato a casa un pubblico soddisfatto e entusiasta.
Sira De Vanna
MINISTRY – VILLA ADA ROMA INCONTRA IL MONDO – 1/8/2018
LINEUP
Al Jourgensen – voce, tastiere, sintetizzatori, chitarra, basso, batteria
John Bechdel – tastiere
Sin Quirin – chitarra, basso
Cesar Soto – chitarra
Tony Campos – basso
Derek Abrams – batteria
DJ Swamp – elettronica
SETLIST
Twight zone
Victism of a clown
Punch in face
Senor Peligro
Rio Grand Blood
Lies
We’re tired of it
Wargasm
Antifa
Just one fix
New world order
Thieves
So what
ENDORSE
Psalm 69
Bad blood