Spring Attitude 2018 Roma, 4-6 ottobre 2018
Il nuovo volto della musica contemporanea.
Intro
Lo Spring Attitude 2018, festival internazionale di musica elettronica e cultura contemporanea, giunto alla sua nona edizione, ha portato una ventata di novità sulla scena romana scattando una fedele fotografia dei gusti e delle tendenze più in voga.
Due le location selezionate per gli eventi, il Mattatoio di Testaccio per il 4 ottobre e l’Ex Dogana di scalo San Lorenzo per il 5 e il 6.
Tantissimi gli sponsor e le collaborazioni, prima fra tutte quella con il Romaeuropa Festival per Digital Attitude, evento inaugurale al Mattatoio, ma non solo, Red Bull Music e Molinari hanno avuto sale dedicate, negli ampi spazi dell’Ex Dogana.
Un programma ricchissimo con tanti artisti e Djs che, anche se con qualche intralcio, tra mal tempo e logistica, ha riscosso una gradissimo successo, specialmente nelle due serate aell’Ex-Dogana.
Per la prima volta, un palco interamente dedicato alla musica italiana.
Il meglio del festival
La prima serata del 4 ottobre, Digital Attitude, all’insegna della tecnologia applicata all’arte e al suono.
Emozione interiore a confronto con emozione trasmessa, questo il focus dell’ installazione di realtà virtuale di Kamilia Kard, nella quale lo spettatore è parte essenziale dell’opera.
Lo spazio dedicato, l’Acquario del Mattatoio, ambiente quasi totalmente vetrato e dominato dal bianco e dal nero, un tappeto, un cuscino e uno schermo sul quale era visualizzato un volto primatesco in 3D che all’indossare del casco si ampliava in una bolla.
Infilata la visiera si entra in un ambiente bianco, minimale nel quale scoprire oggetti simbolo di un immaginario totalmente personale. La reazione individuale allo stesso stimolo è l’oggetto speculativo di questa interessantissima installazione.
L’amore dell’artista per la scultura è evidente nell’irreale allestimento con busti, teste e pietre, insieme ad una potente e sensuale personalità femminile. Come un museo dei gessi, questa realtà virtuale è concepita come uno scaffale di ricordi emozionali, da smuovere e colorare con il piccolo telecomando che si ha in mano. Sopra, sotto, destra e sinistra, una sfera a 360° di intimità da esplorare.
Gli spettatori, una volta provata l’esperienza, hanno il ruolo di valutatori della propria capacità di esternare a confronto con quella degli altri. Una realizzazione brillante e per qualcuno addirittura illuminante.
Stupefacente la performance del produttore britannico Roly Porter e del visual artist MFO, dove arte concettuale e sperimentazione sensoriale si fondono insieme in un connubio davvero sorprendente.
I due artisti hanno voluto dar vita ad un’esperienza audio-visiva di impatto fortissimo. Nella prima parte, sullo schermo gigantesco, paesaggi lunari, sismici, desertici sono stati associati a suoni roboanti, bip, ronzii, crepitii elettrici. Schegge di luce danno vita ad una sorta di replicazione cellulare di bolle dal colore accecante, un calderone primordiale. Finita questa prima fase della performance, è apparsa una scritta su fondo nero “For the next part please close your eyes – until the blinding light fades” e poco sotto “Don’t be afraid, you will see with your eyes closed”. La fruizione della performance da parte del pubblico da collettiva si è trasformata in intimamente individuale, un caos visivo illusorio, prodotto dalla residua attività dei coni e bastoncelli di ciascuno, ancora stimolati dal bombardamento luminoso. In assoluto un’esperienza unica che lascia stupefatti ed entusiasti.
Molto interessanti anche le performance di Marco Donnarumma e Margherita Pevere, alla ricerca di un nuovo rapporto istintuale fra uomo e tecnologia e quella di Quiet ensamble (Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli) con le loro geometrie di colonne di luce proiettate da indocili e potentissimi fari animati dal suono.
Le sale dell’Ex-Dogana hanno ospitato la parte più musicale del festival. Tanti gli artisti e i Djs.
Grande la delusione per l’annullamento del concerto dei Tshegue, che era una delle band più attese.
Nuove Tendenze
Fra nuove tendenze del 5 ottobre, sul palco dell’Italian Attitude, i Nu Guinea hanno risaltato per il loro forte legame con la terra di origine. Napoli non si dimentica mai, nemmeno a chilometri di distanza. I giovani partenopei, trapiantati ormai da tempo in quel di Berlino, hanno trasmesso grande passione per la loro “Nuova Napoli” attraverso sonorità multiculturali, dal funky-jazz alle atmosfere afro fino alla house.
Maiole, Gemello, l’amatissimo Frah Quintale hanno fornito una valida immagine delle nuove tendenze del pubblico più giovane, virate già da tempo verso il pop in versione extra-light, per quanto riguarda i contenuti, e al techno-pop per il sound.
Discorso a parte per Cristalli Liquidi, il cui progetto, inizialmente burlesco, è diventato nel tempo solido e di ampio riscontro. Iniziando dalla rielabora di canzoni italiane in chiave italo-disco e synth-pop, è arrivato alla composizione di brani originali. Guglielmo Bottin, si è accompagnato sul palco dal suo (sembrerebbe ormai stabile) collaboratore, il batterista Frank Agrario.
Sullo Spring Attitude Stage, hanno aperto la serata gli Ariwo, band atipica, esponente dell’elettronica afro-cubana ma di base londinese, composta da Pouya Ehsaei, producer elettronico iraniano e da tre londinesi di origine cubana, il percussionista Hammadi Valdes, il trombettista Yelfris Valdes e Oreste Noda, eclettico musicista della scena caraibica/latinoamericana. Ritmi tradizionali sono stati inseriti così in una performance elettronica fondendo diverse culture. Il suono ipnotico della tromba di Valdesha ha rievocato i rumori folcloristici tipici di Cuba e della sua città natale, Teheran.
Un’ultima nota di distinzione nella nottata, va a Dj Coco, già direttore artistico del Primavera Sound, con il suo variegato djset di controtendenza.
Per l’ultima giornata, 6 ottobre, sono stati tenuti i pezzi forti, soprattutto sul palco Italian Attitude che ha dato spazio ad una selezione di artisti, attenta e adeguata alle nuove tendenze della musica contemporanea. Gli Odeon con il loro rock psichedelico contaminato dall’elettro-wave, hanno preceduto gli attesissimi Casino Royale.
La storica band milanese nel corso degli anni ha subito diverse rivoluzioni sia nella formazione e sia nel sound, fino ad arrivare, oggi, ad una ennesima personalità che ha come front-man Alioscia Bisceglia. Energici e amati dal pubblico hanno riproposto brani vecchi e più recenti, riscaldando gli animi di chi li segue con affetto da tanti anni.
Personaggio controverso, Myss Keta potrebbe collezionare una miriade di aggettivi, provocatrice, kitsch, grottesca, sfrontata, volgare, immorale, velenosa, libertina, drogata ma anche simpatica, dissacrante, vincente e coraggiosa. La misteriosa trash-queen è invero costruita sulla base di un progetto di comunicazione molto ben congetturato che oscilla tra retrò e avanguardia, catturando una grossa fetta di popolazione italiana caratterizzata da un ampio range di età.
Lo dimostra l’affluenza e la tipologia di pubblico presente al suo concerto, dai minorenni agli over-quaranta. Staremo a vedere se si tratta di una meteora o se si trasformerà in qualcosa di più duraturo.
Così come l’arte contemporanea può essere difficile da apprezzare se estrapolata dal suo contesto anche la musica attuale ha assunto, sempre più una, nuova valenza che la inserisce all’interno di progetti di comunicazione e di marketing ben precisi e strutturati. Tale interpretazione permette di andare al di là della bravura tecnica o della gradevolezza del suono e ci porta alla visualizzazione sinestetica di un prodotto complesso, costruito sulla multiculturalità e la comunicazione sociale.
Questo Spring Attitude ha rappresentato un panorama veritiero che dovrebbe far riflettere e portare consiglio a chi si dedica alla musica.
Sira De Vanna