Underdog – Keep Calm

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Quando si dice una scelta ponderata. L’ensemble degli Underdog ha deciso di chiamarsi così ispirandosi alla biografia di Charles Mingus “Beneath the underdog”, un maestro che li guida costantemente nello spirito espressivo.
Infatti la band romana ha del jazz che scorre nelle vene ma questo si contamina con altre forme musicali come il pop più avant quanto con il post-punk e derive sperimentali che rendono ogni loro canzone mai scontata.

Se i loro esordi in cdr-r erano alquanto acerbi e non facevano ben intravedere quale percorso poi avrebbe seguito la band, in seguito il gruppo ha trovato la sua direzione esprimendola molto bene nell’album “Keine Psychotherapie” del 2009 e soprattutto nell’ultimo “Keep calm”, autentico gioiello di fantasia e potenza quando c’è da diventare più nervosi e tesi.
Il gruppo infatti alterna il più dolce cantato della polacca Barbara”Basia” Wis’niewska a quello del bassista e vocalist Diego Pandiscia, le cui interpretazioni e mimiche facciali sono molto vicine a quelle di Les Claypool dei Primus.
Oltre a loro c’è poi uno stuolo di musicisti quali Alberto Fiori al piano, Francesco Ceprano Cipriani alla chitarra, Alberto Vidmar al trombone e Michele Di Maio al violino, che sono signor musicisti tecnici quanto aggressivi quando è giusto esserlo.
In qualche modo gli Underdog sono particolari, unici e divertenti e in tal senso diventa indicativa la loro strampalata versione di “Un cuore matto” del loro compianto concittadino Little Tony.

Gianluca Polverari