L.A.Witch intervista e report del live al Wishlist il 6 giugno 2018

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La Witch Roma Suona

Siamo al Wishlist di Roma, è il 6 giugno 2018; abbiamo incontrato le L.A.Witch, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con loro e abbiamo assistito al loro concerto.

Questo il report di una giornata con le tre californiane definite psychobilly, garage-rock, garage slowcore, surf-rock, dark-rock, punk-rock, goth e chi più ne ha più ne metta, le L.A. Witch, Sade Sanchez (voce e chitarra), Irita Pai (basso) e Ellie English (batteria) sono tre ventenni di Los Angeles, specchio del crogiolo etnico americano, emerse dall’orizzonte fumante dell’attuale scena rock della loro città.

Una band tutta al femminile che riporta alla memoria formazioni del cosiddetto “foxcore” come le Hole, Babes In Toyland, L7 e Seven Year Bitch anche se di matrice diversa. Nella breve intervista che ci hanno gentilmente rilasciato, dichiarano di essere una band Punk-Rock di Los Angeles e che, se l’iniziale scelta di essere una all-girls band fosse dipesa da una questione personale di Sade, nel tempo è diventata una condizione imprescindibile, “Siamo diventate come sorelle” dice Sade.

Non hanno un genere specifico, forse meglio parlare di tendenza al punk-rock, ma è solo la base da cui sono partite e che hanno utilizzato come strumento per esprimere la loro creatività.
Sade, alla domanda su quali fossero i loro principali riferimenti musicali risponde che le loro influenze musicali sono solamente un background culturale.

La Witch Roma Suona

La musica delle L.A. Witch è nuova, è diversa.
Sono un originale prodotto made in USA che non ha nulla a che fare il mito americano bensì sono frutto della sua decadenza.

Gli scenari immaginari delle loro canzoni sono quelli propri dei luoghi dove vivono, dall’oceano al silenzioso deserto, le lunghe strade polverose nel nulla dove al massimo la presenza umana è testimoniata da una squallida stazione di servizio, ricordano i film Western, da Eastwood a Tarantino.

Le sonorità scure del cantato di Sade non vengono, come si potrebbe pensare, da contaminazioni inglesi alla Joy Division, ma sono l’espressione del disagio personale nel confronto con la vita, è il “mal di vivere” che hanno avuto quasi tutte le generazioni di giovani ribelli, che nelle L.A. Witch prende una forma del tutto autentica e originale.

Sade lo attribuisce ad un “permanent mood” traslato da energia negativa in creatività, raccontando di sé, non a parole ma trasferendo la propria emotività nel sound.

Dietro la loro musica c’è la loro storia; molte delle loro sono canzoni d’amore, un amore doloroso, che non vede luce, di cui però si affronta e si metabolizza la fine facendola diventare un nuovo inizio.

 

Quasi timide sul palco, aggraziate, con un atteggiamento riservatamente intimista, allo stesso tempo si sono dimostrate molto disponibili al dialogo cercando realmente di far comprendere il loro percorso. Sono in pieno cammino, on the road, un processo di evoluzione che non ha una meta conosciuta nemmeno per loro stesse.

La Witch Roma Suona5

Alla domanda se ci dovessimo aspettare qualcosa di nuovo nel sound del loro prossimo album, Ellie ha risposto senza indugi “certo, per noi ogni pezzo è una cosa nuova e diversa”, “è un continuo processo di apprendimento e sperimentazione” ha aggiunto Sade.

Hanno accolto la proposta di fare l’album e poi il tour come un’opportunità ma senza aspettative, e forse è proprio questo atteggiamento umile che le sta portando sempre più in evidenza nella scena musicale internazionale.

Dopo la pubblicazione di diversi single, a Settembre 2017, è uscito il primo album dal titolo omonimo “L.A. WITCH”, contenente nove brani selezionati fra quelli pronti.

TRACKLIST

1. Kill My Baby Tonight
2. Brian
3. Untitled
4. You Love Nothing
5. Drive Your Car
6. Baby In Blue Jeans
7. Feel Alright
8. Good Guys
9. Get Lost

I brani esclusi andranno a far parte del loro secondo album del quale non ci hanno dato anticipazioni precise se non quella di essere “work in progress”.

La loro performance dal vivo ha incluso l’intero album e alcuni singoli, tutti inequivocabilmente marchiati dalla chitarra distorta e dalla voce dissonante di Sade, leader indiscussa della band. Singolari le chiusure dei pezzi in rallentamento del ritmo, come venissero avvolti in una fumosa e deformante frenata.

Ci sono tutte le premesse per aspettarci qualcosa di memorabile dalle L.A.Witch nel prossimo futuro. Queste ragazze ci riserveranno delle sorprese!

Sira De Vanna

 SETLIST

Intro
You love nothing
Kill My Baby Tonight
Brian
Untitled
Baby In Blue Jeans
Drive Your Car
Sleep
Ain’t comin home
Sexorexia
Good guys

ENCORE
Feel alright
Get lost

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