Ciao Omar

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Scorrendo le notizie di questo caldo agosto ci si imbatte nella news di uno dei tanti omicidi estivi che sono ormai un classico quotidiano.

Nemmeno leggo la notizia e vado oltre. Tavecchio presidente della Figc, tanto per rinnovare lo schifo di questo paese, Alfano e le sue dichiarazioni da poveraccio, gli scippi nella pedonalizzata Piazza di Spagna e altre cose così.

Vabbè, andiamo a vedere qualche altro sito… Ma, proprio mentre sta caricando la nuova pagina richiesta, quasi per caso l’occhio mi cade nuovamente sull’omicidio di Talenti, soprattutto perché intravedo il nome di una persona che conosco: Omar Sodano.
Sgomento apro il link di riferimento e in pochissimi secondi capisco che la vittima di un assurdo accoltellamento, a seguito di una lite parentale, è proprio lui.

Cosa dire, forse nulla se non ragionare sul fatto che forse è giusto far sapere chi era Omar come artista.

Un bassista di tecnica e fantasia incredibili, ma si può dire in generale che era un originale e bizzarro polistrumentista.

Conservo con cura i lavori demo degli Ultima Dose, la rarissima cassetta dei Tacksindo (opera del tutto misconosciuta di post punk noise molto personale), e poi i demenziali Santarita Sakkascia ai quali si aggregò alla seconda chitarra quando il gruppo era in circolazione da un un pò, il quartetto rock degli Jasta Elf, il duo avant post rock Lanzi-Sodano, poi divenuto El Topo, apprezzato anche da Hans Joachim Irmler dei Faust. E poi tante altre collaborazioni, progetti e idee tra cui quelle folgoranti soliste che da alcuni anni postava su Facebook e Youtube corredandoli con video altrettanto ironici, sarcastici, comici, surreali, cattivi.
Nella musica c’è di tutto, un allievo di  Zappa post-moderno in salsa romana che sapeva unire stili, idee, allucinazioni con brillante follia contagiosa, per chi aveva voglia di immergersi nel suo mondo parallelo.

Ciao Omar

Gianluca e la redazione di Romasuona